Chi non ha mai sognato di passare un intera notte a Manhattan? Chi non ha mai desiderato visitare New York? Chi non è mai stato scambiato per un'altra persona?
Ecco a vuoi un film che racchiude tutte le componenti sopra citate: Notte folle a Mahnattan (Date Night), diretto da Shawn Levy ed interpretato da Steve Carell e Tina Fey, uscito nelle sale a maggio 2010.
Phil e Claire Foster sono una sensibile, innamorata coppia sposata, con due bambini, che vive nella provincia del New Jersey. I Foster hanno il loro "appuntamento settimanale", un tentativo di far rivivere l'emozione degli appuntamenti del tempo che fu, andando ogni settimana a passare la serata alla Teaneck Tavern. Le loro conversazioni finiscono sempre col passare da un appena accenato flirt da primo appuntamento agli stessi discorsi domestici che caratterizzano le loro cene casalinghe.
Esausti a causa del lavoro e dei bambini, i loro appuntamenti raramente si concludono con un gioco romantico di un qualunque genere. Nel tentativo di togliere il pilota automatico alla loro serata speciale e nella speranza di rimettere un po' di pepe nelle loro vite, Phil decide che è arrivato il momento di cambiare le carte in tavola: portare Claire a Manhattan nel ristorante più alla moda della città. I Foster, però, non hanno una prenotazione. Nella speranza di riuscire a sedersi prima che l'orologio scocchi la Mezzanotte, decidono di rubare il tavolo a una coppia che ha prenotato ma non si è presentata. Cosa potrà mai succedere?
E come vuole che si rispetti una parte del film è girato in un mega attico, open space con una chicca tutta italiana, la lampada di design Taccia firmata da i fratelli Castiglioni:
Lampada Taccia di Achille & Pier Giacomo Castiglioni, 1962. Prodotta da Flos. Ideata dai due fratelli Castiglioni nel 1958, il progetto e il prototipo sono stati ultimati l'anno seguente per poi essere prodotta in serie solo nel 1962. La lampada Taccia si compone di tre elementi principali: una colonna scanalata in alluminio che alloggia una lampadina ad incandescenza e delle aperture di ventilazione, una coppa parabolica rotante in vetro incolore e un riflettore curvo in alluminio filato. La lampada, che produce una morbida luce diffusa orientabile grazie alla "coppa luminosa" che ruota a 360°, è una soluzione d'illuminazione semplice ma anche ingegnosa, che rivela l'intento dei Castiglioni di "conseguire buoni risultati con mezzi ridotti al minimo". Combinando un'estetica palesemente industriale con una forma simile ad una colonna, la Taccia anticipa l'ironico vocabolario classico del post-modernismo.
Una curiosità?! Achille Castiglioni ha detto di Taccia in un'intervista del 1970: "la consideriamo la Mercedes delle lampade, un simbolo di successo: forse perché assomiglia ad una colonna classica. Certamente non stavamo pensando al prestigio quando l'abbiamo progettata. Desideravamo ottenere una superficie che rimanesse fredda."
Terzaghi Claudia
Nessun commento:
Posta un commento