sabato 14 gennaio 2012

This must be the place - design

Chi non ha mai visto un film sulla shoah? (tra l'altro tra pochi giorni ricorrerà il giorno delle memoria) Chi non ha mai problemi a separarsi dal proprio passato? Chi non ha fatto un percorso interiore per cercare sè stesso?

Ecco a voi un film che riassume tutte queste peculiarità: This must be the place (2011) di Paolo Sorrentino, interpretato da un impeccabile Sean Penn.
Sorrentino e Penn si sono incontrati al Festival di Cannes nel 2008, ed il regista ha subito pensato ad una pellicola con l'attore come protagonista; così nonostante l'anno che Penn si prese dopo l'Oscar, non rinunciò e girare il film dell'italiano.

This must be the place racconta la vita di Cheyenne, rocker degli anni '80 che vive di rendita con la moglie a Dublino. Un giorno riceve una telefonata: il padre è malato e quindi decide di andare dalla famiglia negli USA. Arrivato il padre è morto, ma Cheyenne scopre un'ossessione del padre: vendicarsi dell'uomo che l'ha umiliato in campo di concentramento. Proseguendo la ricerca del padre, Cheyenne (John Smith il suo vero nome) cerca di ri-trovare anche se stesso, facendo un percorso introspettivo su di sè attraversando parte degli Stati Uniti, solo in macchina.

Nella visione del film, si nota che Penn è sempre accompagnato da un carrello o un trolley che simboleggia per lui il suo passato, un peso costante che si trascina dietro.
In ultimo, il personaggio principe del film è ispirato al leader dei Cure: Robert Smith.

E nella casa di un rocker famosissimo non poteva mancare un pezzo di design contemporaneo: la sedia Panton
Panton Chair di Verner Panton, 1959-60. Prodotta da Vitra. Nel 1955 Panton progettò la "sedia S" in legno compensato, a sbalzo e in un pezzo unico, ideata in collaborazione con Thonet, e per diversi anni tentò di realizzare il progetto in plastica. Alla fine raggiunse lo scopo con la rivoluzionaria sedia Panton, la quale fino al 1970 aveva la struttura in "Baydur" lavorato a stampi (schiuma solidificata PU). Dal '70 in avanti la struttura fu fatta in "Luran S" (termoplastica) lavorato con il procedimento dello stampaggio ad iniezione in un solo pezzo, che la diversificava del tutto dal modello n. 4860 di Colombo o dalla sedia per bambini di Sapper. Nel 1962 Panton offrì i diritti di produzione alla Herman Miller, che poi passo a Vitra. Una chicca? La Panton Chair è un omaggio alla Zig Zag di Gerrit Rietveld, che con il tempo è diventata un oggetto cult della cultura pop.

Terzaghi Claudia

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