lunedì 20 dicembre 2010

Salvador Dalì incontra Walt Disney

Il 31 dicembre chiuderà i battenti la mostra di Salvador Dalì a Palazzo Reale a Milano: "Il sogno si avvicina", curata da Vincenzo Trione.

Nata per approfondire il rapporto tra l'artista spagnolo e il tema del paesaggo, ammirando i quadri uno ad uno si possono rintracciare legami tra Dalì stesso e la pittura rinascimentale italiana, il surrealismo e la metafisica, in un processo che come sostiene Trione - "porta il pittore dal caos dell'inconscio al silenzio"

L'allestimento della mostra è a cura dell'archiettto Oscar Tusquets Blanca, amico personale ed autore, insieme a Dalì della Mae West nel Museo di Figueras e del famoso sofà Dalilips, ed è grazie ad egli che per la prima volta la famossissima sala è stata riprodotta come il pittore stesso l'aveva ideata.




La mostra è divisa in quattro sezioni tematiche:

Paesaggi storici: guardare dentro di sè e intorno a sé
Sala della Memoria: rapporto tra l'artista e il passato
Sala del Male: rapporto tra l'artista e la contemporaneità (guerra)

Paesaggi autobiografici: guardare dentro di sé
Sala dell’Immaginario: surrealismo, tematiche dell’inconscio, dell’introspezione e della ricerca di se stesso
Sala dei Desideri: immaginario surrealista
Sala di Mae West

Paesaggi dell’assenza: guardare oltre di sé
Sala del Silenzio: assenza della figura umana e trionfo del paesaggio
Sala del Vuoto: la pittura del caos si trasforma in silenzio

Epilogo
Sintesi del percorso espositivo in un cartone animato firmato Disney






Destino è un cortometraggio di Salvador Dalì e Walt Disney, mai proiettato prima in Italia: i due lavorarono a fianco tra il 1945 e il 1946 ma il film fu completato solo nel 2003 grazie ai disegni originali conservati dall' Animation Research Library dei Walt Disney Animation Studios di Burbank in California, ed esposti nella stessa sala della mostra; le musiche sono del compositore messicano Armando Dominguez.

Il cartone animato ha una durata di soli sei minuti e tratta di una ballerina che è alla ricerca del suo amore tra gli spazi surreali ed inquietanti del deserto, luoghi che ricalcano il classico alfabeto dei quadri di Dalì: orologi molli, torri oscillanti e manichini.

Terzaghi Claudia



















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