giovedì 15 settembre 2011

Anche i playboys amano il design

Chi non ha mai sognato di essere contornato di modelle? Chi in un momento di solitudine, ha trovato conforto in una persona inaspettata? Eccovi servito un film dipinto a pennello...

Nel 2010 in Italia, e un anno prima in America, esce nelle sale The last international playboy (titolo alternativo Frost), il film esordio di Steve Clark, con un cast di attori dal volto poco noto come: Jason Behr, Monet Mazur, Krysten Ritter e Lucy Gordon.Il mondo di Jack Frost sta crollando su se stesso a causa del suicidio della madre, che lo ha traumatizzato al punto che sono passati sette anni e lui non sa ancora cosa fare della propria vita. La sua miglior amica, nonchè amore della sua infanzia, si sta per sposare e così il protagonista decide che solo lui deve sposarla, e nessun altro uomo. Ma sotto ai suoi modi di fare da playboy, Jack maschera la sua profonda insucurezza, e non appena l'ultima sua certezza cade, precipita in una spirale di alcolismo e autodistruzione, mentre i suoi migliori amici Ozzy, Scotch e Kate lottano per riportarlo alla realtà, continuando a stargli vicino.
Inaspettatamente l’aiuto più grande arriverà a Jack da Sophie, vicina di casa undicenne, che gli donerà perle di rara saggezza, riusciendo a riportare l'uomo sulla retta via, dimostrandogli che basta cambiare il punto di vista per vedere le cose in modo completamente diverso.

Nonostante il film non sia particolarmente conosciuto, e gli attori siano poco conosciuti è presente un pezzo di design: la libreria Ptolomeo.
Libreria Ptolomeo di Bruno Rainaldi, 2004. Prodotta da Option Ciatti. Ptolomeo è una libreria self standind, ossia non ha bisogno di essere appesa o accostata alla parete; la struttura è composta da ripiani in lamiera di color nero, bianco o lasciati in acciaio inox, come la base. E' disponibile in tre altezze diverse, in base alla quantità di volumi che si vuole contenere. Essa, è nata da Rainaldi come idea ironica per liberare dai libri pavimenti e tavoli, e nel 2004 è stata premiata con il Compasso d'Oro e poi declinata in un sistema di varianti (la Ptolomeo Family). La libreria nasce da un' attenta osservazione: è un arredo che nasconde la sua forma per privilegiare quella dei libri che contiene; essa è una sorta di "pettine" contenitore a colonna, dove ciò che viene posizionato uno sull'altro, fa scomparire le lame metalliche di sostegno lasciando all'osservatore la stessa sensazione di ordine caotico che si va a formare quando i libri vengono impilati semplicemente. La genialità, nonchè la funzionalità di Ptolomeo è che in poco spazio si possono contenere numerosi volumi, ma che soprattutto posizionandoli in orizzontale viene ovviato il problema della polvere. Oltre a Ptolomeo Orginal, sono state progettate una altre librerie delle stessa serie: Ptolomeo Original Gold del 2004, Ptolomeo X2 del 2004, Ptolomeo Wall del 2004, Ptolomeo X4 del 2006, Ptolomeo X4 Short del 2006 e Ptolomeo TV del 2011.


Terzaghi Claudia

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